Non comune commento nella II° e più completa edizione con la collaborazione di Brunelli e la prefazione di Luzzatti
"Racioppi Racioppi sostenne che la libertà necessita del doppio presidio: quello politico con le elezioni e i parlamenti; e quello giuridico, cioè un sistema complesso di controlli di difesa delle libertà civili nei confronti del governo. Ebbe come punto di riferimento il sistema costituzionale degli Stati Uniti, in particolare l’istituto del «sindacato dei giudici sulla costituzionalità delle leggi» del quale auspicò l’introduzione anche in Italia per dare certezza e tutela alle libertà civili. Aderì all’approccio metodologico, fondativo della moderna giuspubblicistica, proposto da Vittorio Emanuele Orlando. In tal senso andò anche il progetto di scrivere un vero e proprio trattato sullo Statuto albertino, ovvero il Commento allo Statuto del Regno. Nel 1901 riuscì a pubblicare il primo volume e ottenne per concorso la cattedra all’Università di Cagliari.
L’opera completa uscì postuma per la morte prematura di Racioppi. L’autore materiale, l’amico e collega Ignazio Brunelli, portò a compimento il progetto utilizzando gli appunti sparsi di Racioppi: pubblicazioni, conferenze, prolusioni e soprattutto l’insegnamento.
Nel redigere il Commento, Brunelli volle essere fedele alla scuola di Orlando ma senza rinunciare all’autonomia di pensiero dell’amico. Sebbene il metodo fosse senz’altro giuridico, e sebbene avesse accolto l’idea che la scienza del diritto pubblico è un sistema di principi che si formano attraverso un processo storico e logico, il metodo di Racioppi prendeva le distanze dall’appartenenza alle scuole e dagli eccessi dei giuristi tedeschi, che facevano dell’elemento giuridico un elemento divino. Il diritto costituzionale di Racioppi prendeva in considerazione gli aspetti politici, morali, economici e sociologici, nonché tutte le fonti giuridiche, soprattutto quella giurisprudenziale, che considerava la forma più alta di manifestazione della vita del diritto. Racioppi colse lucidamente i nodi giuridico-politici, le tendenze in atto e precorse il proprio tempo". C.f.r. Treccani. Dizionario biografico degli italiani.
Note sull'opera
ottimo stato di conservazione se si eccettua uno strappetto riparato alla pagine 577 e pochissimi segnetti marginali a matita al tomo I°.
Note sull'autore
Racioppi FrancescoGiurista, nato a Moliterno il 3 ottobre 1862, morto a Cagliari l'8 febbraio 1905. Vissuto in un tempo in cui il diritto pubblico interno si cominciava a studiare nei due distinti rami del diritto costituzionale e del diritto amministrativo, il R. fu nella schiera dei pubblicisti che allo studio del diritto costituzionale diedero trattati speciali e monografie. Fu professore di diritto costituzionale nell'università di Cagliari.