L'opera, apprezzata anche fuori dei confini d'Italia, ebbe numerose edizioni, ad Urbino, Roma, Bologna; quella romana del 1756, arricchita di numerose ed utili note ed aggiunte, fu curata dal pronipote Cosimo Mattia, che la dedicò al pontefice Benedetto XIV. Divisa in quattro tomi, contiene cinquecento voti, ognuno dei quali è strutturato in quattro parti: un argumentum, o esposizione sommaria della questione, un summarium, in cui sono riassunti in ordine logico i vari aspetti della questione da dibattersi e da approfondire, il votum, o esposizione ampia e ragionata di questi aspetti, confortata da citazioni di autori di giurisprudenza e da sentenze dei tribunali, e infine una additio, contenente la bibliografia sull'argomento. La collezione dei voti, compilata con grande diligenza e lungo studio, è una esposizione di dottrine legali sui più disparati oggetti di controversie forensi, questioni patrimoniali, tutela dei figli, beni della Chiesa, indulti, legati, ecc., quasi un codice di giurisprudenza elaborato per la pubblica utilità.
Note sull'opera
Il tomo V° contiene:“ De Officio Procuratoris Fiscalis… nec non Ejus Vota Criminalia“. Sono 530 Vota più 4 Articuli per il “De Officio Procuratoris Fiscalis“ più 18 Vota Criminalia.
Note sull'autore
Costantini Francesco MariaGiurista di grande fama nato ad Ascoli nel 1639 e morto a Roma nel 1713. Studiò giurisprudenza a Bologna ed esercitò con successo l'avvocatura a Roma tanto che Innocenzo XI° lo elesse Procuratore del Sacro Palazzo Pontificio e poi luogotenente Civile del Governatore di Roma ed infine Procuratore Generale dei Monti non Vacabili della Curia Romana, anche Clemente XI° lo elevò alla carica di Procuratore Generale del Fisco e della Camera Capitolina. Fu inoltre Auditore e Avvocato del Principe Livio Odescalchi. Ci ha lasciato varie opere giuridiche che hanno avuto la fortuna di molte edizioni.