La fama di Riminaldi è legata soprattutto alla vasta produzione di consilia. I suoi pareri vennero richiesti dall’area lombarda, da Trento , frequentemente dal Veneto e da Mantova; ma la committenza principale fu ovviamente dall’area estense (non solo Ferrara, anche Reggio e Modena), nella quale egli rappresentò un’autorità indiscussa e svolse con la sua abbondante attività la delicata funzione – poi continuata dai suoi eredi – di adeguamento e raccordo fra i principi del diritto comune e le esigenze della prassi locale. In questa edizione sono presenti anche i Consilia del figlio Iacopino che morto prematuramente non riuscì ad eguagliare la fama del padre.
Note sull'opera
bei capolettera ornati e figurati, leggeri aloni sparsi, miunuscolo tarletto al margine esterno bianco delle prime 40 cc. del tomo I°, minuscola bruciatura al margine superiore interno bianco delle ultime carte.
Note sull'autore
Riminaldi Gian MariaInsigne giurista ferrarese (Ferrara 1434 - ivi 1497); discepolo a Bologna di Alessandro Tartagni, insegnò diritto civile nell'univ. di Ferrara. Fu più volte ambasciatore dei duchi di Ferrara. Commentò il Digestum vetus, la seconda parte del Codice, le Istituzioni; scrisse un trattato De donationibus e numerosi Consilia, per i quali fu celebre e ricercato. I suoi scritti ebbero diverse edizioni.