" La Lectura Institutionum, avviata per alcune parti anteriormente al 1441, fu elaborata in largo tratto d'anni fra Bologna e Ferrara, ove fu poi definitivamente rivista. Da essa il G. escluse espressamente la trattazione dei titoli sulle azioni e le eccezioni, oggetto di due studi separati, che tuttavia accompagnarono sin dall'inizio la Lectura nelle edizioni a stampa. Nonostante che le lecturae universitarie ne costituiscano la base e l'ossatura, grazie alla revisione dell'autore, il commentario non si presenta come una semplice raccolta di appunti presi a lezione, ma come un libro vero e proprio unitariamente concepito. Lo stile didattico non scalfisce le qualità scientifiche dell'opera che, a paragone di opere consimili dello stesso periodo e malgrado la notevole mole, godette di straordinaria fortuna editoriale, ancor più ricca e longeva del pur noto e apprezzato trattato sui malefici. Inoltre passi della Lectura furono scelti dagli editori per accompagnare il Corpus iuris civilis, e particolarmente le Istituzioni ". C.f.r. Treccani. Dizionario biografico degli italiani.
Note sull'opera
Grande Arbor Substitutionum con vari tipi di uccelli posati sui rami ed altre fiure, aloni sparsi, più evidenti al Frontespizio ed alle prime carte, sottolineature e annotazioni marginali a penna di antica mano, tarletto alle prime carte, carattere semigotico.
Note sull'autore
Gambiglioni AngeloCelebre giurista nato ad Arezzo nel 1400 e morto a Ferrara nel 1461. Studiò a Perugia ed ebbe come maestri Onofrio Bartolini e Angelo degli Ubaldi, passato a Bologna studiò con Giovanni da Imola e Floriano da San Pietro da cui ricevette, nel 1422, la laurea. Fu magistrato prima a Roma e poi a Norcia ove fu accusato di più reati nell'amministrazione della giustizia e messo in carcere per un anno. Poi, grazie alle suppliche fatte dai più celebri giureconsulti d'Italia in suo favore, riuscì a sfuggire sia al carcere che alla pena capitale. Si dedicò quindi all'insegnamento prima a Ferrara, poi a Bologna e poi ancora a Ferrara dove ebbe gran seguito di scolari. Ci ha lasciato, oltre al commento alle Istituzioni di Giustiniano (sua opera principale), un Tractatus de Maleficiis (è un commento ad un immaginario processo nel quale l'autore fa entrare a bella posta quanti più reati e complicazioni processuali riesce); De Re Iudicata; De Appellationibus e vari Consilia.