L'opera è divisa in tre tomi, il primo dedicato alle Ultime Volontà, il secondo dedicato alla Terebellianica, ovvero, quota dell’eredità (non minore di una quarta parte del totale) spettante in ogni caso all’erede fiduciario e non trasmissibile per fedecommesso al fedecommessario (prende il nome dal Console Massimo Trebellio che la stabilì), il terzo, postumo, dedicato a 43 Quaestiones Feudales.
" E infatti la sua opera maggiore, intitolata De variatione ultimae voluntatis, fuportata a termine proprio negli anni del suo cardinalato. Il primo tomo dell'opera, stampato a Roma da Girolamo Mainardi, apparve nel 1745 preceduto da un'interessante dedica a Benedetto XIV, in cui il C. ricordava i suoi debiti di riconoscenza verso il pontefice che lo aveva voluto cardinale; il secondo tomo fu pubblicato l'anno successivo. Con essi il C. dava la misura delle sue grandi capacità costruendo intorno alla materia ereditaria, così cara alla Chiesa ed ai cultori di diritto canonico, un edificio dottrinale di notevole valore, con aspetti di grande interesse per la storia giuridica come le sue teorie in materia di "clausola derogatoria" e di legato non revocabile. Una terza parte incompleta dell'opera fu pubblicata postuma nel 1747 a cura di Teofilo Calcagnini ". C.f.r. Treccani. Dizionario Biografico degli italiani.
Note sull'opera
tagli azzurrini, minuscoli tarletti sparsi a poche carte, sparse leggere fioriture e qualche macchietta.
Note sull'autore
Calcagnini Carlo LeopoldoInsigne giureconsulto e Cardinale ravennate nato nel 1679 e morto nel 1746. Laureatosi a Censena si trasferì a Roma dove trovò nella Corte Pontificia una fovorevole accoglienza e valorizzazione. A Roma fu anche accademico Arcade col nome di Liso Parteniano. Papa Clemente XI° lo nominò Uditore ad Avignone ove si distinse per le sue doti di giurista. Tornato a Roma continuò a fare l'Uditore per altri 23 anni. Dopo una brillante carriera all'interno del Vaticano nel 1743 Benedetto XIV° lo fece Cardinale.