Tomo I° e II° (di 4) delle Opere di Beccaria nella edizione napoletana di Chianese contengono la parte penale delle Opere infatti il Tomo I° è dedicato a Dei Delitti e delle Pene, mentre il tomo II° contiene: 1) Giudizio di celebre professore sopra il libro de' delitti e delle pene (anonimo ma di De Soria Giovanni Gualberto); 2) Risposta ad uno scritto che s'intitola, Note ed Osservazioni sul Libro de' Delitti e delle Pene di Pietro e Alessandro Verri; 3) Commentario sopra il Libro de' Delitti e delle Pene del Signor di Voltaire.
Note sull'opera
bella antiporta con allegoria della giustizia incisa in rame, leggere bruniture e fioriture sparse.
Note sull'autore
Beccaria CesareGiurista ed economista Milanese (milano 1738 - 1794) uno dei massimi rappresentanti dell'illuminismo italiano. La sua massima opera è Dei Delitti e delle Pene pubblicato anonimo nel 1764. Il successo fu immenso tanto che fu commentato da Voltaire. Con questa opera pose le fondamenta della scienza criminalistica moderna. Ai postulati della filosofia illuministica francese e soprattutto della teoria contrattualistica e utilitaria, il Beccaria riannoda i criteri per la misura dei delitti e la proporzione delle pene, inteso il delitto come violazione dell'ordine sociale e la pena come una difesa di questo. DI qui la polemica contro la Pena di Morte "nè utlie nè necessaria" e in contraddizione con il principio contrattualistico. L'opera inoltre eccelle per la lucida critica ai metodi giudiziari del tempo, dominati dall'arbitrio, e non rispondenti ai loro stessi fini.