"Se Carlo Alberto per la storia politica è celebrato quale datore della libertà politica nello Stato subalpino e iniziatore della indipendenza italiana, per la storia giuridica merita d'essere annoverato come il terzo rinnovatore, dopo Emanuele Filiberto e Vittorio Amedeo II, del diritto piemontese.Nel 1831 nominò una commissione legislativa di giuristi e magistrati presieduta dal ministro guardasigilli Giuseppe Barbaroux e divisa in quattro sezioni: quella civile, quella per il procedimento civile, quella per le leggi commerciali e l’ultima per le materie penali. Il Codice Penale è diviso in 3 libri, in tutto 739 art. Pur tenendo a guida il codice francese si giova dei miglioramenti arrecati dal napoletano e dal parmense, principalmente da quest'ultimo: così nella gradazione dell'imputabilità per età e sordomutismo, nella figura del conato rispetto al reato consumato... Quanto al sistema penale, il legislatore pur attenendosi al modello francese, lascia una discreta latitudine al giudice nell'applicazione delle pene, e in genere mira a stabilire un'equa proporzione tra i reati e le pene, e che queste non solo servissero al pubblico esempio... ma fossero anche dirette alla emendazione de' colpevoli". C.f.r. Del Giudice P. Storia del diritto Italiano.
Note sull'opera
copia in grande formato, assai marginosa stampata su carta forte in eccellente stato di conservazione, qualche macchietta e note marginali a penna di antica mano a poche carte. Questa particolare tiratura dei codici veniva dedicata a personaggi di particolare importanza oppure a chi, grazie agli ampi margini, aveva il compito di revisionare o annotare eventuali modifiche.