Opera monumentale e rara a trovarsi completa, anche se in un'edizione mista la Praxis di Farinaccio è così suddivisa:
Partis Prima Tomus Primus et Secundus: Questioni 1-11 inquisizione, 12-16 accusa, 17-26 delitti e pene, 27-35 carceri e carcerati, 36-52 indizi e tortura
Pars Secunda: Questioni 53-63 opposizioni contro le persone dei testimoni, 64-71 opposizioni contro i detti dei testimoni, 72-80 opposizioni contro l'esame dei testimoni
Partis Tertiae Tomus Primus: Questioni 81-86 reo confesso e convinto, 87-98 diminuzioni della pena, 99-104 varie e diverse questioni, 105-111 vari e diversi delitti
Pars Quarta: Questioni 112-118 crimine di lesa maestà, 119-128 omicidio, 129-135 istigatori, complici e mandanti, 136-149 delitti carnali
Liber Quintus: Questioni 150-164 falso e simulazione
Partis Tertiae Tomus Secundus: Questioni 165-177 furti
Tractatus de Haeresi: Questioni 178-197 eresia
inoltre è presente il volume di Fragmentorum Criminalium Pars Prima.
" Ogni questione ha in apertura una regula, che contiene un principio generale, in cui si riassume il succo della disciplina giuridica di quella particolare materia; poi seguono a una a una le ampliationes e le limitationes della regola, cioè rispettivamente le sue estensioni al di là dei confini naturali e le sue eccezioni; e ciascuna ampliazione e limitazione può ricevere a sua volta una o più ampliationes; e ciascuna limitatione, inoltre, una o più sublimitationes, che stabiliscono di nuovo, in casi ancora più particolari, il predominio della regola. Gli avvertimenti amplia limita sublimita in principio dei capoversi sono stampati in maiuscoletto; il corsivo è riservato invece agli eserciti immensi di citazioni che punto per punto si schierano in difesa di un'opinione, o muovono ad assalirla e ad annientarla, spesso in accanito contrasto per quanto riguarda il contenuto, ma sempre osservando religiosamente le regole del gioco dialettico e tipografico; spettano infine al carattere tondo gli spazi spesso non troppo grandi lasciati liberi dalle citazioni, i quali servono alla descrizione di come si presenta il campo di battaglia prima dello scontro e di come si presenta dopo, ovverosia alla posizione dei problemi e alla loro soluzione, l'una e l'altra esposte personalmente, con parole sue, dall'autore, sempre però nel più scrupoloso rispetto della statistica ponderata delle opnioni altrui, quali communes, quali magis communes, e tenendo sempre davanti agli occhi il numero degli asterischi che le contraddistinguono ai margini delle pagine ". C.f.r. Fiorelli. La tortura giudiziaria nel diritto comune.
Note sull'opera
il Liber Quintus de Falsitate stampato a Turnoni da Prost e Borde nel 1648, il De Haeresi stampato a Norimberga da Endt nel 1686, aloni sparsi, bruniture e insignificanti tarletti, al tomo II° 3 cc. dell'Index mancanti dell'angolo sup. destro con perdita di qualche sillaba, tomo III° p.1a con frontespizio rinforzato e con piccola mancanza, il de Haeresii mancante dell'ultima cc. di Indice e con rozzo restauro all'ultima cc.
Note sull'autore
Farinaccio ProsperoPenalista Romano nato nel 1544 e morto nel 1618. Di umili natali, studiò a Padova, e laureatosi si diede all’avvocatura. Clemente VIII° lo nominò Consigliere della Sacra Consulta e Paolo V° lo fece Proc. Gen. Fiscale della Camera Apostolica. Il suo più grande merito è legato alla “Praxis e Theorica Criminalis” (purtroppo interrotta dalla sua morte) nella quale passa in rassegna tutte le questioni che potevano agitarsi in materia penale, e che riflettono il pensiero sulla Scienza Giuridica Criminale, non solo del suo tempo, ma anche dei secoli precedenti. Essa tenne a lungo il primato, nelle Scuole e nei Tribunali d’Italia e fuori, ed esercitò grande influsso sullo sviluppo ed il progresso della scienza penale e processuale di tutta Europa.