Interessante volume in cui i grandi penalisti Lombroso, Ferri, Garofalo e Fioretti rispondono ai detrattori della scuola criminale positiva quali Orano, Gabelli, Tarde, Buccelati, Campolongo, Mecacci, Bovio, Pigliese, Brusa, Mantegazza, Colajanni e altri.
Dalla prefazione: "Dedichiamo a voi (On. Bonghi, Zanardelli, De Renzis) questo volume, perchè voi, quasi soli finora tra i nostri uomini politici, avete pubblicamente riconosciuta l'importanza di un indirizzo, che tende a elevare il diritto penale dal sillogistico apriorismo giuridico all'ampiezza feconda di una scienza sociale, onde si ricerchino le cause naturali ed i rimedi efficaci della criminalità, così grave nel nostro paese".
Note sull'opera
pagine un poco ingiallite.
Note sull'autore
Lombroso CesarePisichiatra e antropologo, docente di Psichiatria a Pavia, direttore dell'Ospedale Psichiatrico di Pesaro, ordinario a Torino di medicina legale e igene pubblica, di psichiatria e di antropologia criminale. Predilesse i temi di medicina sociale. Le sue ricerche sul cretinismo, sulla pellagra, e in particolare gli Studi per una geografia clinica italiana (1865) furono fonte, tra le più importanti, della legislazione sanitaria italiana. Tuttavia, gli studi che dettero a Lombroso una notorietà tutta particolare, furono quelli di antropologia criminale, materia di cui egli è considerato l'iniziatore. Lombroso, partendo da una concezione materialistica dell'uomo, cercò di spiegare con anomalie fisiche la degenerazione morale del delinquente. L'uomo delinquente è l'opera che contiene i fondamenti di questa nuova scienza.
Ferri EnricoPenalista, oratore e uomo politico. Professore di diritto penale nelle Università di Bologna, Siena, Pisa e Roma. Uomo politico di estrema sinistra, militò nel partito socialista, divenendone uno degli esponenti di maggior rilievo; diresse il giornale Avanti dal 1900 al 1905. Dopo l'avvento al potere del fascismo abbandonò le file socialiste e aderì al regime. Nel 1919 fu nominato Presidente della commissione reale per la riforma delle leggi penali e pubblicò un Progetto di Codice Penale Italiano (1921) preceduto da una relazione dettata da lui stesso, che tradotta in più lingue, influì largamente sulla legislazione penale degli altri paesi. Fu il rappresentante massimo della scuola positiva di diritto penale e il fondatore della sociologia criminale.