La Collatio Legum Mosaicarum et Romanarum il cui vero titolo fu Lex Dei costituisce una raccolta di testi tratti dalle opere di Gaio, Paolo, Ulpiano, Modestino, nonché dalle leggi imperiali. L'autore è sconosciuto probabilmente risale ai primi anni del secolo IV, ai noi è arrivato un frammento conservato in tre codici medievali scoperti dal giurista francese Pierre Pithou nel XVI° secolo. Aspetto peculiare di tale opera è la sistematica analisi comparativa dei testi predetti con le norme della legislazione mosaica: mediante tale costante raffronto si intendeva dimostrare la sostanziale conformità dei precetti giuridici romani alle prescrizioni bibliche. Con tutta probabilità, l’intento perseguito dall’autore della compilazione era quello di realizzare un’opera di propaganda a favore della religione cristiana, divenuta fede ufficiale a partire dall’Editto di Milano di Costantino o anche quello di operare una difficile giustificazione del diritto romano, basata su matrici prettamente pagane, alla luce dei precetti cristiani.
Note sull'opera
leggera uniforme brunitura.
Note sull'autore
Cannegieter JoannesGiurista olandese nato ad Arnhen sulla riva destra del Reno nel 1731. Dal 1770 Professore nella Universtià di Gottinga ha lasciato alcuni studi sulle Fonti del Diritto Romano. Morì a Gottinga nel 1804.
Ulpiano DomizioGiurista romano (morto nel 228) nativo di Tiro in Fenicia, fu con Paolo assessore di Papiniano nella prefettura del pretorio, esiliato da Eliogabalo ebbe poi da Alessandro Severo, su cui esercitò una grande influenza, incarichi sempre più importanti fino a Prefetto Pretorio assieme a Paolo, fu ucciso dai pretoriani. Inferiore per originalità di pensiero a Paolo, lo superò nella chiarezza e nella semplicità dello stile, nessun campo del diritto fu lasciato da lui inesplorato. La stima in cui Ulpiano fu tenuto nei secoli successivi fu grande tanto che circa un terzo del Digesto e formato da frammenti estratti dalle sue opere.