Edizione seicentesca lionese del celebre commento al Corpus Iuris Civilis dell'insigne giurista francese Gotofredo che dalla seconda metà del 500 fu pubblicato fino alla metà dell'800.
Corpus Juris Civilis. Denominazione con cui, dall’età medievale in poi, si indica la grande compilazione giustinianea del diritto romano, opera di capitale importanza per la scienza giuridica di ogni tempo. Esso oggi si presenta composto da 4 parti: il Digesto, il Codice, le Istituzioni e le Novelle.
Note sull'opera
bel frontespizio rosso e nero con ricca cornice allegorica, leggeri aloni marginali sparsi, sparse fioriture, qualche macchietta, sottolineature a penna di antica mano.
Note sull'autore
Godefroy DenisGiureconsulto francese (Parigi 1549 - Strasburgo 1622). Dopo aver studiato nel Belgio e in Germania, dovette nel 1579 abbandonare la Francia essendosi convertito al protestantesimo. Rifugiatosi a Ginevra, fu ivi prof. di diritto e dal 1587 membro del Consiglio dei 200. Dopo l'invasione delle truppe sabaude, si recò a Basilea, poi a Strasburgo, dov'ebbe una cattedra di diritto: ma fu costretto a spostarsi in diverse sedi, fra cui Heidelberg. Volgarizzatore di talento, legò il suo nome soprattutto a un'edizione del Corpus iuris civilis (1583), più volte ripubblicata.