Il Dictionarium Iuris di Alberico da Rosciate rappresenta il primo grande tentativo lessicografico in campo giuridico, risulta formato dalla fusione, posteriormente avvenuta, di que copiosissime serie alfabetiche, l'una per il diritto civile e l'altra per il canonico. In questa che è probabilmente una delle ultime edizioni, se non l'ultima, arricchito da tutte le aggiunte posteriori e dalle note di Giovan Francesco Deciani. In fine i due trattatelli, De Accentu e De Orthographia.
Note sull'opera
bella insegna tipografica che riporta le insegne di tutti i soci della compagnia dei librai, ripetuta in fine, bei capolettera figurati, alcune carte brunite, qualche macchietta, antico restauro al margine int. bianco del frontespizio, antichi restauri ai margini bianchi in particolare nella seconda parte del volume, ala carta 235 con perdita di qualche parola, minuscoli tarletti al margine inf. interno di poche carte, rari errori di numerazione.
Note sull'autore
Da Rosate AlbericoInsigne giurista lombardo nato a Rosciate (BG) intorno al 1290 da una famiglia di giudici e notai. Studiò a Padova ed ebbe come maestri Oldrado da Ponte e Riccardo Malombra. Tornato a Bergamo nel secondo decennio del 300 si dedicò, oltre che alla professione forense, alla vita pubblica cittadina. Fu riformatore degli Statuti di Bergamo. Per incarico di Azzone Visconti andò come Ambasciatore nella città di Avignone presso il Papa Benedetto XII° al fine di ottenere la revoca della scomunica. Tornò, sempre come Ambasciatore, ad Avignone nel 1337-38, e nel 1340 per mandato di Luchino e Giovanni Visconti. Fondamentale il contributo allo studio del diritto dato con le sue opere che furono più volte ristampate.