Edizione originale rara di questo importante trattato di diritto processuale del celebre avvocato e giurista romano Scaccia stampato, in realtà, nel 1611 come si può riscontrare dal Frontespizio della IIa parte e dal Colophon in fine. Il trattato si compone di 20 Quaestiones in cui l'autore partendo dalla definizione di appellare sviluppa tutte le possibili sfaccettature dell'istituto dal fine, ai requisiti, a chi possa appellare, presso chi, il giudice competente, i tempi, a quali sentenze possa essere fatto appello e a quali no, come i diversi Statuti affrontano la possibilità di fare appello, i rimedi contro la nullità, per finire con le spese.
Note sull'opera
bella incisione allegorica al I° frontespizio, sparse leggere bruniture, strappetto alla pp. 545/546, tarletto interlineare a poche carte.
Note sull'autore
Scacciae SigismundiInsigne giurista italiano, incerto il luogo di nascita, sappiamo che giovane si recò a Roma dove si laureò "in utroque" nel 1584. Esercitò come avvocato a Roma raggiungendo grande fama. Solse anche numerose cariche pubbliche, tra le quali uditore per il Tribunale dell'Inquisizione a Malta, giudice e commissario a Frascati, infine governatore a Subiaco per volere della famiglia Colonna. Infine si trasferì a Lucca per l'incarico di podestà, proseguendo poi la carriera a Genova e a Firenze. In queste città mercantili Scaccia sviluppò un interesse personale per il commercio, decidendo di scrivere il Tractatus de commerciis et cambio, scrisse anche numerose opere di argomento processuale. Morì a Roma nel 1621.