Opera principale del celebre giurista fiorentino che si professava scolaro di Cujacio e Gotofredo che gli procurò larga fama sia in Italia che in Europa. L'opera pubblicata in origine in Due Libri nel 1716 salì a Cinque ad opera del suo discepolo Nicolini dalla edizione del 1742-46. Il testo è preceduto dalla vita e dall'elenco delle opere di Averani.
Note sull'opera
sparse leggere fioriture.
Note sull'autore
Averani GiuseppeGiurista ed erudito toscano nato a Firenze nel 1662 e ivi morto nel 1738. Professore di Giurisprudenza nella Università di Pisa dal 1684, contribuì al rinnovamento degli studi giuridici dell'ateneo pisano e la sua fama attirò studenti e uomini di cultura sia italiani che stranieri. Fu anche scienziato e poeta arcade. Fu anche Uditore rotale e, per la sua profonda conoscenza del diritto, consultore del sovrano in questioni giuridiche e amministrative.