La stessa premessa, volta non tanto ad innovare le strutture statali e i mezzi di azione di governo, quanto a cercare una più rigorosa ed omogenea interpretazione pubblicistica del vecchio complesso di fonti legislative, presiedette agli intenti del B. anche nel compilare quell'Elenchus familiarum in Mediolano dominio feudis, iurisdictionibus, titulisque insignium, che fu pubblicato a Milano nel 1714 e costituì la base di tutti gli elenchi posteriori dei feudi milanesi.
Come ha rilevato il Magni, quest'opera costituisce tutt'ora un utile strumento per lo studio della feudalità lombarda nel sec. XVIII. In essa il B. fornisce un quadro particolareggiato della diffusione dei feudi nello Stato di Milano, tenendo conto della loro appartenenza ad enti ecclesiastici o a famiglie signorili e della distinzione tra feudi camerali e feudi imperiali. C.f.r. Treccani, Diz. biografico degli italiani.
Segue unito: De Sitonis J. Vicecomitum Burgi Ratti Marchionum Castri Spinae. Brignani, et Pagatiani Feudatariorum, Genealocica Monumenta. Mediolani, Typis M. A. Pandulphi Malatestae, 1714.
Note sull'opera
tomo I°) qualche macchietta e segni di penna di antica mano ai margini, tomo II°) Stemma Vicecomitum ripiegato nel testo, macchia a pp. 20-27
Note sull'autore
Benaglio GiuseppeGiurista, scrittore e storico milanese nato nel 1688 e morto nel 1735. Di famiglia patrizia, scarse le notizie biografiche rimasteci. Sappiamo che, avviatosi agli studi giuridici, intraprese presto la carriera degli uffici nell'amministrazione fiscale, raggiungendo la carica di regio sindaco fiscale generale.