Nel 1746-47 Rapolla pubblicò i primi due volumi dei Commentaria de jure Regni, dedicati al diritto pubblico. L’opera, molto apprezzata anche da Muratori, rappresenta il coronamento degli interessi di Rapolla nei confronti dello Ius Regni, iniziati negli anni Trenta, e si fonda sull’idea che anche il diritto patrio era suscettibile di elaborazione scientifica poiché in esso potevano individuarsi, su base storica, delle rationes. Rapolla non riuscì a completare l’opera con gli altri due volumi previsti: dopo la sua morte Nicolò Alfano pubblicò con sue annotazioni i Commentariorum de jure Regni Neapolitani in ordinem redacto (Napoli 1770-1771), utilizzando i volumi già pubblicati e gli appunti inediti di Rapolla: «l’eleganza però con cui veggonsi scritti i primi volumi – afferma Lorenzo Giustiniani – non ha a che fare con quella dei secondi» c.f.r. Dizionario Biografico degli Italiani
Note sull'opera
sparse leggere fioriture e bruniture, leggero alone al margine esterno bianco del tomo I°, il tomo III° e IV° stampati a Napoli dalla Typ. Raimundiniana, strappetto al margine esterno bianco di p. 199 del tomo II°.
Note sull'autore
Rapolla FrancescoGiureconsulto campano (Atripalda 1701 - Napoli 1762), dapprima prof. di istituzioni canoniche, diritto romano e diritto feudale nell'univ. di Napoli, poi entrò in magistratura, ove raggiunse il grado di presidente della Regia Camera sommaria.