Opera principale del giurista Belga Lessio si occupa di vari aspetti inerenti il commercio tanto che si dice i mercanti di Anversa lo consultassero di continuo, viene fatta rientrare tra i primi trattati che si occupano di etica nel commercio. Contiene opnioni ardite che in seguito furono censurate come la risposta al quesito: se sia permesso uccidere per difendere la propria vita, egli risponde che ciò è permesso non solamente ai laici, ma anche agli ecclesiastici e ai monaci, ed anche nei confronti dei superiori. Così un monaco può uccidere il suo Abate, un figlio suo padre e sua madre, un servo il padrone, un vassallo il suo principe, e può farlo in qualsiasi funzione sia egli impiegato, per esempio, se un sacerdote viene minacciato di morte dicendo messa, può uccidere l'aggressore e poi continuare a dire messa (Lib. 2, Caput nonum, Dubitatio VIII).
Note sull'opera
bel ritratto inciso in antiporta, salvo qualche leggero alone marginale copia di notevole freschezza
Note sull'autore
Lessio Leonardo [Lessio Leonardo ]Teologo olandese nato a Brecht nel 1554 e morto a Lovanio nel 1623, gesuita. Prof. a Lovanio (1584-1600), il suo insegnamento fu turbato dalla violenta polemica suscitata, contro le sue Theses theologicae(1586), da M. Baio che l'accusava di pelagianesimo e di posizione non ortodossa nella dottrina dell'ispirazione biblica. Terminata la contesa per l'intervento papale, Lessio pubblicò il De iustitia et iure ceterisque virtutibus cardinalibus libri IV (1605) che è una delle sue opere migliori. Altre polemiche provocò il suo De gartia efficaci, decretis divinis, libertate arbitrii et praescientia Dei condicionata (1610). Le ultime opere di L. sono studî ascetici che testimoniano la sua sensibilità religiosa, come l'opera teologica ne attesta la profonda dottrina.