Edizione particolare e probabilmente unica nella ditribuzione delle materie trattate, infatti il tomo I°, che nella editio princeps romana curata dall'autore e nelle succesive venete, napoletane e svizzere si apre con i trattati De Feudis e De Regalibus, in questa tedesca contiene i trattati De Beneficiis Ecclesiasticis, De Jure Patronatus, De Regularibus... mentre il De Feudis e De Regalibus sono relegati a penultimo e ultimo tomo. Una possibile interpretazione di questa scelta editoriale così diversa potrebbe risiedere nel fatto che essendo Colonia governata in quegli anni dall'Arcivescovo, gli editori, prudentemente abbiano relegato negli utlimi volumi materie potenzialmente indigeste, infatti proprio in quegli anni Colonia fu teatro di una violenta lotta per la supremazia tra un Arcivescovo appoggiato dalla Francia e uno appoggiato dall'Imperatore del Sacro Romano Impero.
“ E’ un prezioso espositore del diritto comune; i civilisti pratici vi troveranno un buon esempio della sagacia e del genio italiani ed una sapiente guida in infiniti casi pratici, i teorici l’origine, la formazione di molteplici teoriche o passati nelle leggi odierne o cui conviene piegar queste per adattarle meglio al genio nazionale o riformarle in tal senso se adattarle per interpretazione non sia possibile”. Cfr. Lando Landucci, Trattato di diritto civile, Torino, Utet, 1900, pagina 1093 nota 5
Note sull'opera
sparse bruniture e leggeri aloni marginali, il voume contenente i Supplementi invece che presentarsi come tomo unico è stato diviso in varie parti (come anche la numerazione indipendente consentivoa) in modo che ogni supplemento seguisse l'argomento inerente al tomo.
Note sull'autore
De Luca Jo. BaptistaeGiurista nato a Venosa (Potenza) nel 1614 e morto a Roma nel 1683. Studiò a Napoli e lì iniziò esercitando con successo l’avvocatura per poi trasferirsi a Roma. Si occupò con intelligenza anche di scienze economiche e finanziarie, con orientamento prevalentemente mercantilistico. Giurista fra i più celebrati del suo tempo, dimostrò come consulente e come magistrato un raro equilibrio ed una straordinaria indipendenza e modernità di pensiero. Già anziano si fece sacerdote; Papa Innocenzo XI° lo nominò Uditore, poi Segretario dei Memoriali ed infine Cardinale.