Alone di umido alla parte inferiore esterna più marcato nella prima parte del volume. SI UNISCE DI: Giuseppe Tamagna. Lettere II del P. M. Giuseppe Tamagna romano, minor conventuale sull'opera dei Diritti dell'Uomo etc. composta dal Sig. Abate Nicola Spedalieri Siciliano. Roma, nella Stamperia di Paolo Giunchi, 1792, voume in 4° antico (cm: 22 X 15) in cartoncino coevo a stampa (lievi mende e mancanze), 11 cc-nn. 302 pp. (esemplare in barbe).
Note sull'opera
Interessante questa coppia di libri con il celebre volume di Spedalieri e uno degli scritti probabilmente commissionati dalla stessa Curia romana per dare qualche soddisfazione alle proteste inoltrate da alcuni governi italiani ed europei contro le teorie spedalieriane, che contemplavano la liceità della deposizione del sovrano ingiusto.
Dalla prefazione. L'opera del Sig. Abate Spedalieri dei diritti dell'uomo, sebbene riconosciuta da tutti i sani critici spassionati per bella, ragionata e profonda nel suo intero, pure rapporto all'origine della Sovranità, ed alla di lei consistenza non à avuta la stessa sorte. Si è dai più riconosciuta non vera.
Filosofo e teologo (Bronte 1740 - Roma 1795); prete e professore nel seminario di Monreale (1765), fu a Roma socio dell'Arcadia e canonico beneficiato della basilica vaticana. Tra le sue opere particolarmente famosa quella Dei diritti dell'uomo libri sei in cui assume la difesa del fondamento naturalmente "cristiano" dei diritti dell'uomo proclamati dalla Rivoluzione francese (della quale denuncia il carattere deistico e ateo), e riconosce la sovranità popolare come fondamento del potere del governo. Oggetto di molte polemiche da parte di alcuni circoli religiosi (per es., giansenistici) e di molte corti europee (S. fu indicato come un "prete giacobino"), l'opera incontrò però larga fortuna presso il vasto pubblico e interesse presso le gerarchie cattoliche.