Assai interessante questa storia del diritto che esamina la legislazione degli Assiri e Babilonesi, degli Egizi, de' Siri e dei Fenici, degli Ebrei, dei Cretesi, dei Lacedemoni, degli Ateniesi, dei popoli del Peloponneso diversi dai Lacedemoni, dei popoli dell'Attica, dei Beozi, dei Focesi, dei Tessali, dei Macedoni, delle isole vicine alla Grecia, delle isole Cicladi, dei popoli delle altre isole del mare Egeo, dei Rodii, dei Cipri, degli stati greci dell'Asia Minore, dei Persiani, dei Cartaginesi, dei Marsigliesi, dei Locresi, dei Sibariti e Turii, dei Crotoniati, delle altre città della Magna Grecia, dei Siciliani, degli Etruschi. Sparse diffuse fioriture.
Note sull'opera
sparse diffuse bruniture e fioriture.
Note sull'autore
Pastoret [Pastoret ]Storico e uomo politico nato a Marsiglia nel 1756 e morto a Parigi nel 1840. Volterriano fervente, prese parte agli avvenimenti rivoluzionari degli anni 1789-90 e venne eletto primo Presidente dell'Assemblea Legislativa il 3 ottobre 1791. Come deputato propose all'Assemblea provvedimenti rivoluzionari quali la soppressione del Tribunale dell'Università di Parigi, e la Legge che toglieva alla Chiesa ogni ingerenza negli affari ed atti civili. Essendo di sentimenti monarchici, si ritirò dalla vita politica dopo il 10 agosto 1792. Tornato in francia dall'esilio nel 1795 fu proscritto per intrighi monarchici. Eletto Deputato dal Dipartimento del Varo al Consiglio dei Cinquecento, salii la Tribuna soventi volte, eloquentemente perorando pei preti perseguitati in nome della Costituzione che più non sussisteva. Per queste ragioni fu condannato al confino ma riuscì a fuggire in Svizzera per ritornare in Francia al tempo del Consolato di Napoleone da cui ottenne incarichi. Nel 1804 subentrò a Bouchaud nella cattedra di Gius Naturale e delle Genti, ed alcuni anni dopo, chiamato dagli elettori di Parigi a sender nel Senato conservatore, fu tra quelli che diedero più lustro alla Francia sotto l'impero. Nel 1814 fu insignito del grado di Pari, nel 1826 Ministro di Stato e nel 1829 Cancelliere di Francia. L'anno successivo diede le dimissioni e abbandonò al politica per dedicarsi esclusivamente alla stesura delle opere che lo resero famoso in tutta Europa. Tra le più note ricordiamo 1) Moyse considerè comme legislateur, et comme moraliste, Paris, 1788; 2) Des Lois Penales, Paris, 1790; 3) Histoire de la Legisaltion, 1817 e due volumi delle Ordonnances des Rois de France.