" Con l’Universa Jurisprudentia, che pur tradiva fin dal titolo un intento pratico, Richeri intendeva collegarsi con la migliore e più aggiornata dottrina europea, citata abbondantemente in nota, con particolare attenzione a Johannes Voet, nell’ambito del filone ‘elegante’ della giurisprudenza olandese, e alla dottrina francese (Jean Domat e Robert-Joseph Pothier). Le soluzioni recentemente adottate dalla legislazione sabauda settecentesca furono da Richeri spesso poste in evidenza, con un certo orgoglio, rispetto a posizioni più tradizionali. Proprio la costante dialettica tra la dimensione internazionale e quella sabauda, tra l’impianto teorico e l’approccio casistico, tra la tradizione dottrinaria secolare e la novità legislativa principesca, fecero dell’opera un prodotto scientifico di particolare pregio, capace di incontrare al tempo stesso l’apprezzamento dei pratici ". C.f.r. Treccani. Dizionario biografico degli italiani.
Note sull'opera
ottima copia
Note sull'autore
Richeri Thoma MauritioRicheri Tommaso Maurizio. - Giurista (Morra, Cherasco, 1733 - Torino 1797); insegnò diritto privatamente; tra i più insigni giuristi dogmatici del sec. 18º. La sua opera principale, fondamentale per la conoscenza del diritto comune, è Universa civilis et criminalis iurisprudentia iuxta seriem institutionum ex naturali et romano iure deprompta, ecc. in 12 voll., 1774-82. Pregevole è anche il Codex rerum in Pedemontano senatu iudicatarum, che gli procurò il titolo di professore onorario nell'univ. di Torino. Scrisse anche un'opera di Institutiones universae civilis et criminalis iurisprudentiae ed un Dictionarium Juris Civlis, Canonici et Feudalis.